Quella di venerdì scorso è stata una serata che allo Zerodieci di Genova si ricorderanno per un bel pezzo, e non soltanto perché ne sono successe di tutti i colori (roba da rievocare i fantasmi della prima serata al Cocoricò dei Daft Punk…), ma anche e soprattutto per la bravura della Dj ospite: Violett.
Violett al secolo Violeta Torres è una giovane di Buenos Aires dotata di grande talento che, grazie al suo sound carico e mentale, vanta collaborazioni con tutti i protagonisti della new wave minimal latino americana ed europea.
Ragazza incredibilemente dolce, simpatica e lontana da qualsiasi atteggiamento divistico, passiamo una bella serata a parlare di tutto prima della sua esibizione. Tra le tante cose che ci siamo raccontati mi spiega come da quando tornerà in Argentina per Natale si trasformerà da Dj pronta alla festa a mamma premurosa del suo bimbo di quattro anni; mostra poi un grande interesse quando le dico che uno dei Resident Dj’s dello Zerodieci è Roby J, uno dei padri del Djing italiano moderno e del movimento progressive degli anni ‘90, ed allora ci tiene a raccontarmi di quando divise la consolle col nostro Francesco Farfa a Buenos Aires: “E’ stato incredibile muoveva le mani velocissime, una tecnica superlativa! Io quasi mi vergognavo quando è venuto il mio turno…”
Ma ecco com’è andata:
Ciao Violeta, intanto benvenuta, che ne dici se parliamo un po’ dei tuoi inizi? Quando nasce la tua passione per la musica elettronica?
Ho comprato i miei primi vinili nel 1998 e ho iniziato a provare a mixarli insieme; ma in realtà ascoltavo musica elettronica fin da quando avevo 12 anni: Depeche Mode, New Order e in generale tutto il nuovo synth pop europeo.
Quando si pensa alla musica argentina solitamente si fa riferimento a generi più tradizionali e classici come ad esempio il tango, tuttavia anche la scena elettronica locale è molto forte e ben consciuta anche in Europa, come te lo spieghi?
In Argentina la musica elettronica ha sempre avuto un buon seguito e così è stato naturale sviluppare una nostra situazione. Io ero già amica di Dilo, Funzion, Gurtz e gli altrib ragazzi della Igloo ed insieme siamo riusciti a creare un qualcosa che creasse interesse intorno al movimento.
Come hai iniziato a produrre le tue tracce?
Ahah…è stata una cosa molto divertente perché la prima volta che ho aperto un programma per fare musica mi ci sono voluti due mesi per finire la traccia, e quando l’ho fatta sentire al mio amico Barem ha subito esclamato:” Oh mio Dio! E’ troppo forte! Devo farla assolutamente ascoltare a Someone Else!” e anche lo stesso Someone Else fu così entusiasta della mia produzione da insistere per inserirla nella sua compilation…era incredibile perché io non avevo la minima idea di quello che avevo fatto…così ho preso un bel respiro e ho pensato “okey, sta succedendo qualcosa…” e ho continuato facendo una seconda e poi una terza traccia. Più avanti sono stata contattata da Bruno Pronsato che aveva ascoltato il mio primo lavoro e così con lui ho pubblicato le nuove tracce realizzate, finendo poi nella compilation dell’ottima telegraph records (Post Office vol.1 n.d.r.). E’stato davvero figo…ho anche chiesto a Ryan Crosson un remix e lui ha accettato e la release fu veramente buona, e quindi con gli altri amici realizzammo la seconda comopilation su telegraph (Post Office From Argentina Madness n.d.r.).
Cosa ci puoi raccontare del tuo lavoro in studio: usi software o hardware?
Principalmente uso software, ma come ti dicevo quando feci il mio primo disco questo suonava davvero male, troppo amatoriale, e non ne ero per nulla contenta…ora invece suonano già un pò meglio, anche se c’è sempre tantissimo da imparare. All’inizio usavo giusto il mio laptop mentre adesso mi sono comprata una tastiera midi della Alesis ed il controller, e appena una settimana fa son riuscita ad acquistare la mia prima drum machine della Elektron. Per il momento questo è tutto..
Cambiamo argomento, ti piace andare a ballare?
Oh sì mi piace moltissimo, adoro ballare.
Qual è il tuo Dj preferito?
Ah (sospira profondamente)…direi Ricardo (Villalobos n.d.r.), ma mi piace molto anche Cassy.
E il tuo club?
Uhm c’è il Cocolichee a Buenos Aires che è molto bello: piccolo, underground stile basament con un ottimo sound e frequentato da gente grande e appassionata di buona musica. Anche il Panorama Bar di Berlino è un club incredibile, ma è sompletamente un’altra storia: ha un impianto davvero super!
Eh sì e poi tutto quel buio dove succede di tutto, pensa che quando ci sono stato per Capodanno ad un tratto un mio amico era letteralmente sparito…
Ahahahah..comunque io cerco di non far caso a quello che succede intorno, più che altro cerco di non vedere quello che non voglio, non so se mi spiego…
E quando suoni allora? Guardi la pista o ti isoli seguendo il tuo viaggio?
Oh no assolutamente, io sì propongo le mie cose ma ho comunque bisogno di vedere la gente per sapere cosa sta succedendo nel club: il suono, i dichi, la reazione della gente, me stessa…Io potrei andar matta mettendo delle cose che piacciono solo a me ma ritengo che sia un atteggiamento molto egoista…
Stasera quindi cosa dobbiamo aspettarci dal tuo set?
Ah proprio non lo so…devo scendere in pista e vedere la gente e solo dopo inizare a pensare ai dischi da proporre.
Segui l’istinto del momento, non prepari il set prima…
Oh assolutamente non potrei mai mettermi a studiare il set da fare stando a casa…forse la primissima volta che ho fatto un dj set è stato così ma già da allora al momento di suonare mi è venuto naturale seguire altre strade cambiando l’ordine delle tracce.
Un’ultima domanda di rito: quali sono i tuoi progetti futuri?
Ho un disco in uscita in questi giorni, un dieci pollici in edizione limitata con due tracce totalmente deep e molto lunghe. Poi la prossima uscita sarà sulla nuova label di Dario Zenker, quindi un remix e un ep su einmaleins recordings. Ma ho bisogno di tempo di modo da far le cose con calma.
Continuerai anche il tour come Dj…
Sì riprenderò Marzo.
Torni a Buenos Aires a breve quindi..
Eh già tornerò a casa per il 10 di Dicembre.
E quando sei qui in Europa dove vivi a Monaco (dove risiede il suo compagno Dario Zenker n.d.r) o a Berlino?
Vivo a Monaco, a Berlino ci sono più Dj’s che taxi ahahhahahha Berlino è una città molto grande con moltissime opzioni. Monaco, invece, è una città molto più piccola e familiare.
Grazie per la disponibilità Violeta è stato davvero un piacere conoscerti meglio.
Oh no grazie a voi.
Federico Spadavecchia