Riflessioni di Fine 2008

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Se c’è una cosa che mi mette davvero ansia è il bilancio di fine anno: quali sono stati i 10 migliori album? E i club? E i rave? Ma indoor o open air? E cosa diciamo delle label?

Scusate ma io non ce la faccio proprio, anche perchè sono sicuro di scordarmi sempre qualcosa, per non parlare poi di tutti i dischi meravigliosi usciti e che per qualsivoglia motivo non ho ascoltato per i quali il senso di colpa diventerebbe insostenibile.

A limite posso proporvi un pizzino da nascondere nella calcolatrice come nei compiti in classe, una sorta di memorandum di ciò che il mondo del clubbing e della musica elettronica ricorderà di questo 2008.
Beh, innnanzitutto, il 2008 è stato l’anno del revival ‘98 con il ritorno dell’house grazie in particolar modo a Raresh e i suoi fratelli, delle sonorità inglesi con la scena dubstep (ed un punkissimo Shackleton che prima crea l’etichetta più figa del momento e poi la distrugge); per finire in bellezza abbiamo avuto il terzo, meraviglioso, album dei Portishead.

In ambito Pop, invece, è straripato l’emo (ed il marchio di fabbrica emo ‘98), Madonna ha fatto l’ennesimo disco (ma lei ne sforna uno all’anno quindi non conta, però ha divorziato), ed una ridicola nostalgia da parte dei ragazzini italiani verso la commerciale di fine anni ‘90 con tanto di riesumazione del DeeJay Time.

Poi ci sarebbero pure gli indieboys di sponda electro francese ma loro sono snob e celebrano il 1988…

Comunque tra coloro che da bravi si sono dedicati a scrivere qualcosa di serio a riguardo segnalo il nostro amico Raibaz, e Resident Advisor, altro grande protagonista dell’anno.

Il sito del Paese degli orologi a cucù, infatti, si è imposto come punto di riferimento per il clubbing mondiale arrivando ad insidiare magazine cartacei del calibro di Mixmag e DJ.
Il loro punto di forza sta certamente in un’informazione precisa e puntuale, e nel gran numero di notizie riportate. Anche per le classifiche presentate si può sostanzialmente approvare il loro operato, avendo scelto correnti musicali di primo piano e relativi artisti.

Però, a ben guardare ci sono delle posizioni che non mi covincono.

Una delle ultime charts pubblicate è quella degli album dove al 19° posto si trova Metanarrative di Claro Intelecto mentre al primo Shedding the past. Per carità due produzioni splendide, veri manifesti della nuova dub techno post Basic Channel, ma tra le due la differenza di posizione doveva essere minima con preferibilmente davanti l’artista inglese, che è arrivato a certi suoni ben prima di Shed e con un taglio molto più personale (il primo posto per me appartiene di diritto a Carl Craig e Moritz von Oswald con Recomposed).

In realtà osservando le altre classifiche del sito appare chiaro come la redazione di RA abbia voluto rendere omaggio al Berghain/Panoramabar di Berlino attribuendogli la prima posizione in diverse categorie: miglior club, Ostgut Ton (la casa discorgrafica che lo gestisce) miglior label, Berghain 02 mixed by Marcel Dettmann miglior compilation, il suddetto miglior album stampato su Ostgut Ton, il remix di Shackleton a Villalobos uscito su Perlon come miglior remix dove tutti i nomi coinvolti sono di casa al Panorama.

Per come il club di Friedrischain si è comportato negli anni è palese che questi riconoscimenti se li sia meritati tutti, tuttavia ad esclusione dell’award come best club su gli altri ci sarebbe parecchio da discutere.

Prendiamo come esempio la Ostgut Ton: quanti dischi ha sfornato nel 2008 davvero significativi, album di Shed a parte? Stesso discorso per i remix e le compilation, ottimi prodotti ma sicuramente non i migliori in assoluto.

Resident Advisor fa l’errore di ammiccare troppo al trend dubtech/dubstep (promosso dalla serata Sub:stance guarda caso al Berghain) dando l’impressione (ma non credo ci sia malizia) di voler fare vedere quanto sono avanti…peccato che poi inciampino sui loro stessi piedi dimenticandosi di citare tra gli album quelli di Benga (a cui poco tempo prima avevano fatto una bella intervista) e Kevin Martin aka The Bug.

Morale della favola il caro vecchio Sven Marquadt, severo guardiano del Panorama, deve aver chiuso le porte in faccia troppe volte a quelli di RA che poverini ora si stanno impegnando al massimo pur di rientrarte nelle sue grazie…peccato che al Turselector del club berlinese i giornalisti stiano più antipatici degli Italiani col videofonino; per conferma chiedetelo ai ragazzi di Mixmag: per realizzare il servizio furono costretti ad intervistare Luciano quasi di nascosto e ad ingaggiare un disegnatore!

Federico Spadavecchia

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