Beats Tips Boutique vol. 7

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Lucy – Why Don’t You Change – Stroboscopic Artefacts rec.

Un temporale estivo apre il nuovo lavoro di Luca Mortellaro, aka Lucy: un tuono lontano e le prime gocce di pioggia cambiano il colore della spiaggia, il diluvio è solo una questione di attimi.
Ripiega la sdraio, sgonfia il materassino e corri via veloce verso un riparo sicuro. Tanti movimenti e sensazioni concentrati nello spazio di pochi minuti e, quando finalmente sei al coperto, con ancora addosso gli occhiali da sole rigati dall’acqua il cielo si è aperto di nuovo e la sabbia è tornata a bruciare.
La produzione coinvolge pochi suoni ben definiti e puliti privileggiando lo sviluppo di armonie e atmosfere, mentre una sezione ritmica cupa ed ossessiva si contrappone a brillanti lampi melodici. Che stia nascendo un suono nuovo?

Tales Of The Unexpected Vol 4 mixed by Spooky – Platipus rec.

C’è stato un tempo in cui la label inglese Platipus dominava le chart trance/progressive di tutta Europa, acquisendo perfino la licenza di un million copies seller del calibro di Children di Robert Miles.
C’è stato un tempo in cui Dj Spooky era considerato uno dei migliori talenti dell’house di scuola newyorkese ed ogni suo progetto era seguito con la massima attenzione.
Oggi questi due illustri nomi sono stati parecchio ridimensionati da un mondo che è cambiato radicalmente e che non aspetta chi non si adegua al suo passo.
Dopo un periodo discograficamente fermo ecco che i nostri protagonisti decidono di unire le forze per dare vita ad un doppio cd mix dal sapore quasi di rivalsa e dal titolo abbastanza pretenzioso.
Tales Of The Unexpected, però, di sorprese non riserva praticamente nessuna nè esaltando i tricks ai piatti per i quali Spooky deve gran parte della sua notorietà, nè per la selezione delle tracce indirizzata uniformemente su una deep house post shuffle beat kompaktiano e volta a far da ponte alla neo-trance, ma che nella realtà dei fatti non è altro che Pop.

Ben Gibson – In a realixed Luck of Immanence – Perc Trax rec.

Suoni metallici e beats sporchi per Ben Gibson che confeziona un album Techno rigoroso, quasi marziale, riproponendo all’attenzione del pubblico un sound che sembrava sepolto sotto tre piedi di crossover.
Se, infatti, è grazie alle contaminazioni che la scena si è evoluta, col passare del tempo ci si è allonatanati sempre di più dal modello originale.
L’artista in questo caso compie un passo indietro, ridisegna una techno senza compromessi rispolverando atmosfere industriali ed una sezione percussiva degna della fonderia più efficiente.
Le sette canzoni del disco si sviluppano in un unico flusso, il live è quindi già pronto per la pista e voi cosa aspettate a ballare?

Egostereo – Paeonia – Renaissance rec.

Nuova uscita per la label leader della scena progressive house inglese firmata dal duo Beesley e Minkella, meglio conosciuti come Egostereo.
Se c’è un genere che ha tratto particolare giovamento dalle correnti neo trance e deep minimali è proprio la prog che dopo essere stata stuprata dall’electro non sembrava più in grado di proporre nulla di nuovo, mentre ora con il beat ripulito e le melodie alleggerite è tornata ad essere la colonna sonora dei nostri sogni ad occhi aperti.

Giorgio Gigli – Oberservation Document #1 – Prologue rec.

Torna uno dei profili nazionali più apprezzati all’estero, Giorgio Gigli, con una release divisa in due parti su Prologue.
Sostanzialmente si tratta di un’ulteriore esplorazione del sound minimale, con uno sguardo volto ad osservare sia gli aspetti più introspettivi e mentali che quelli più propriamente indicati alla soddisfazione della massa.

Joel Mull & Sean Palm – Spice Market (BlackJack Remix Series) – Railyard Rec.

Infornata di remix per il progetto nato dalla collaborazione tra Joel Mull e Sean Palm che vedono la loro Spice Market condire piatti diversi.
Primo della lista è l’Acid Circus mix, vorticoso e aggressivo, che così come quelli firmati Justin Scott Dixon e Android Cartel mette troppa potenza nei bassi ma poca energia nella comunicazione.
Drumcell e AudioInjection, invece, preferisce uno stile più classico minimaleggiante mentre Influx riscrive 9 minuti di dolce ninnananna.
Alla fine la versione più equilibrata è quella dello stesso Palm che tira fuori un bel mix di beats e atmosfere sognanti per andare avanti tutta la notte.

Federico Spadavecchia

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