Aphex Twin a Roma (cancellato)/ADE Showcase @ Brancaleone

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Ok lo so, la battuta del titolo non è delle migliori ma i giochi di parole stupidi con tanto di citazioni rimangono uno dei miei passatempi preferiti e, soprattutto, aiutano a conservare l’ironia necessaria per sopportare quanto successo sabato scorso senza che si venga presi da una rabbia accecante e si inizi una carneficina con “james brown is dead” caricato nell’ipod.

Come ormai credo tutti sanno Dicembre doveva iniziare nel migliore dei modi, con uno dei party più attesi dell’anno e cioè il live di Aphex Twin a Roma. L’hype del concerto in questione come se non bastasse non era soltanto fomentato dal fatto che il tour mondiale dell’artista inglese prevedesse solo tre date, ma anche dalla mostrousa consolle proposta, con

Aphex affiancato da Marco Passarani e Lory D, ovvero il passato e il futuro della Techno italiana.

Viste quindi tali premesse noi poveri appassionati abbiamo vissuto momenti di tormenatata passione quando nel primo pomeriggio, praticamente appena messo piede sul treno, un funesto squillo di telefono cellulare ci avvisava, quasi fosse una civetta, che la festa sarebbe saltata.

La prima reazione da parte mia e dei miei compagni è stata l’assoluta e totale negazione:” ma figurarsi se Aphex non suona perchè non sanno dove farlo (inizialmente doveva tenersi all’ex fiera di Roma quindi allo Zen Platz n.d.r.)…eh!”; passano i minuti, pesanti come macigni (e pensate che per Roma da Genova ci sono ben 5 ore e mezza), e i nostri dubbi, le nostre ansie, le nostre paure più nascoste cominciano ad emergere insieme al sudore freddo e a spiritosaggini sarcastiche di dubbio gusto con cui cerchiamo ostinatamente di distrarci.

Non siamo nemmeno a metà viaggio che arriva la mazzata finale: veniamo a sapere che la DNA CONCERTI, la società organizzatrice, sta per diramare la notizia dell’annullamento a mezzo comunicato stampa.

Attoniti con lo sguardo perso nel vuoto ci poggiamo a quei reggi-capo che ancora conservano gelosamente la polvere di quando i treni arrivavano in orario (e sì che ti riempivano d’olio di ricino ma almeno si mangiava…), e ci domandiamo come possano succedere cose del genere. Già perchè quando si vuole organizzare un evento di grande richiamo come il suddetto show, si parlava di 5000 partecipanti da tutta Italia, la professionalità di chi lo promuove non DEVE venire a mancare per nessun motivo!

In questi giorni ho sentito discussioni di tutti i tipi e giustificazioni molto credibili con tanto di lettera di comprensione da parte dello stesso Richard D.James (uno che comunque non si fa troppi scrupoli a far saltare una data…), beh mi spiace ma non mi soddisfano e non le accetto:

spiegatemi voi cosa vuol dire che: “Il Gabinetto del Sindaco, competente all’utilizzo dello spazio, informalmente accetta e concede il padiglione 23…Solo a prevendita e promozione inoltrate, lo stesso Gabinetto del Sindaco ufficialmente non autorizza l’utilizzo del padiglione adducendo vari motivi…”

Scusate tanto, ma a prescindere dal comportamento eticamente scorretto tenuto dal Comune, con che criterio si vendono dei biglietti sulla base di una concessione informale? Ma scherziamo! Prima si fa un bel contratto di locazione/concessione degli spazi e poi si vendono i biglietti.

Ancora, il triste teatrino va avanti adducendo la scusante che la struttura sostitutiva individuata all’ultimo momento non è stata certificata come agibile. D’accordo, di nuovo vi sono scorrettezze da parte delle istituzioni, e comprendo che la concorrenza sia spietata, però se la situazione attuale è così, questi erano tutti imprevisti da mettere in conto, ostacoli che andavano risolti ancor prima d’incominciare questa odissea. Infine mi piacerebbe sapere che reazioni hanno avuto coloro che, ignari di tutto, si sono recati davanti all’entrata dello Zen Platz e si son visti i cancelli chiusi.

Per quel che mi riguarda la buona sorte ha assistito la mia compagnia dandoci la lieta novella dello showcase dell’Amsterdam Dance Event al Brancaleone, e di fatto salvandoci la serata.

Così, dopo una cena turistica a Trastevere, ci dirigiamo verso quello che a buon diritto è considerato il miglior club italiano.

Fa veramente effetto passare dalla solita famigerata Italia (i treni sporchi e vecchi, gli eventi sòle) all’Italia che funziona, al Paese dell’arte dove un centro sociale ospita ragazze e ragazzi come si deve che guardano ogni cosa con interesse sia che si tratti di una mostra fotografica allestita nell’atrio principale, sia che si tratti di ballare all’interno del dancefloor.

Il Brancaleone inoltre ha una piccola sala cinematografica dove poter visionare corti avanguardistici, e un piccolo bar tanto intimo quanto elegante.

In consolle ad aprire le danze è Donato Dozzy che, con la sua minimal da viaggio, ci prende per mano e ci accompagna in pista a muovere i primi passi.

A dare il cambio a Dozzy è il primo ospite della serata il Dj/producer olandese Aardvark che porta in scena un live molto particolare. Armato di laptop e controller incomincia la sua performance con suoni di derivazione balearica che sembrano far intendere un proseguimento di quanto già proposto dal Dj romano; ma quando i nostri pensieri si erano oramai adagiati a quei beats così rilassanti ecco che succede l’inimmaginabile:

La più classica quiete prima della tempesta…i battiti iniziano a salire, quindi si spezzano, lasciano spazio a schitarrate hard rock, e naturalmente si ricompongono tornando ad ariosi pad aperti. La marea si sta alzando e la prossima onda è ancora più devastante e sorprendente della prima, con una mitragliata breakcore, che diventa dubstep per poi tornare indietro nel tempo all’old school break tipica del primo hip hop, e quando batte finalmente sulla spiaggia ha la delicatezza di un pezzo rock psichedelico di inizio anni ‘70.

Smettere di ballare è fuori discussione, siamo in balia della corrente e il nostro unico salvagente è la consolle…il finale è tutto un tumulto con “Boys and Girls” dei Blur a strizzare l’occhio ai clubbers…sinceramente non ho ancora capito se è stato geniale o se ci ha preso per il culo fin dall’inizio.

La serata si conclude con il dj set di Shinedoe, una ragazza dal talento immenso, che propone un set minimal techno con atmosfere detroit e suoni provenienti dall’iperspazio.

La sua tecnica estremamente fluida e pulita, come già successo al Time Warp, mi seduce, mi ipnotizza, ballo perdendo ogni contatto con la realtà.

Shinedoe ai piatti è davvero uno spettacolo: affascinante come tiene il tempo ballando, ogni suo gesto è leggero ed efficace, mai che muova una manopola del mixer a caso tanto per dare inutile enfasi…

Le cinque purtroppo segnano l’ora di chiudere e l’ordinato pubblico del Brancaleone si riversa nelle strade. La nostra avventura è giunta al termine, Gerusalemme in qualche modo alla fine è stata liberata e non ci resta che tornare a casa..

Federico Spadavecchia

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