Normalmente ricevo tutti i promo dal gruppo Traumschallplatten, ovvero l’etichette Traum, Trapez, Trapez Ltd e MyBestFriend, ma quando davanti ai miei comparve il nome di un italiano, non ci volevo credere. Dopo il primo italiano in Gigolo, si era abbattuto un altro muro. Successivamente vidi che lo stesso artista era ospite del Fabbrika, mi chiesi se fossi solamente io a non conoscerlo. Il suo nome è Renato Figoli, producer italiano, che si è reso noto al pubblico mondiale con i dischi usciti prima sulla Lo-Fi e sulla Gumption, in seguito sulle già nominate, Trapez e Traum. Proprio per la Traum, ha realizzato il remix di “Blueten sind dem grossen schillerfalter fremd”, del carismatico Dominik Eulberg.
Basta con le presentazioni, è ora di farlo parlare.
Ciao Renato, è la prima intervista che fai?? Che rapporto hai con l’informazione musicale via web?
Anzitutto ciao…. Si e’ la mia prima intervista… Diciamo che il web per me e’ tutto…. musicalmente parlando ancora di piu’ se possibile…. sul web sento le tracce nuove leggo le interviste degli altri artisti, vedo le serate che ci sono in giro e mi faccio un’idea di cosa succede la fuori (dalla mia stanza e dalla mia isola felice)…
A proposito della tua isola felice… in Sardegna com’è il panorama musicale?
Guarda….secondo me non siamo messi male…Il merito va sicuramente al mio amico Andrea Ferlin ( Duoteque)… Negli anni scorsi quando in Italia la techno e la minimale non erano ancora arrivate, i suoi dj set erano avanti anni luce e tutti gli artisti piu’ famosi (Richie Hawtin ,Magda, Carola per citarne alcuni) venivano qui a suonare grazie a lui…. Cosi’ tutti noi avevamo l’opportunità di sentire in anteprima cio’ che nello stivale sarebbe arrivato anni dopo… Adesso ci sono dei produttori tra i quali, Duoteque e Matteo Spedicati che sono affermati e anche delle organizzazioni che stanno lavorando bene tipo Minimal Hospital e Basstation… Ovviamente io parlo di un gruppo abbastanza ristretto di persone perché la massa va alle serate commerciali (come nel resto del mondo)…
Il tema mi interessa particolarmente.. in Italia siamo sempre portati ad invitare gli artisti stranieri e non guardiamo mai in casa nostra.. secondo te da che cosa è dovuto? Sempre dal tasto dolente delle serate commerciali?
E’ un discorso lungo…..ma cerco di sintetizzare…..Questo genere e’ arrivato adesso qui…diamo il tempo agli Italiani di capirlo bene e non avremo più bisogno di chiamare solo gli stranieri… Anzi saranno gli italiani ad andare all’estero (come i ragazzi di Napoli e Picotto fanno da anni ormai…. respect) . Per quanto riguarda me, finora in Italia ho fatto 2 serate …al Fabbrika a Vicenza e al Kindergarten a Bologna.. Li ho conosciuto dei ragazzi che si stanno impegnando a creare delle nuove situazioni e che stanno lavorando molto bene .. L’11 gennaio suonerò alla serata ultrabeat al Goa… Ma la maggiorparte delle richieste continuano ad arrivarmi dalla Germania…cosa che mi fa comunque piacere perché il centro rimane sempre quello…. mi piace “rubare in casa dei ladri”…..
Rubare in case dei ladri? Cosa intendi? Noto una vena polemica nei confronti della Germania!
Assolutamente no…. Rubare in casa dei ladri e’ un modo di dire…Come dire insegnare ai maestri….oppure insegnare al padre a fare i figli….Altro che vena polemica nei confronti della Germania (tra l’altro io sono tedesco al 50% essendo mia madre Amburghese). Amo la Germania!
Date le tue origini non potevi che stampare sulla Trapez! Ci vuoi raccontare come sei entrato in contatto con questa prestigiosa label? Magari può essere utile a quei giovani producer che vorrebbero proporre qualcosa 🙂
E’ stato grazie a Dominik Eulberg… Lui ha voluto un mio remix per una sua release su Traum e allora Riley (boss di Traum/Trapez) mi contattò… Poi una volta ascoltato il remix hanno voluto anche la solo-release per Trapez…che sicuramente sara’ l’ultima che faccio con loro..non chiedermi perché! (una cosa te la dico …non sono questioni di soldi)
Qui ci scappa lo scoop e non ci riveli nulla? Ma se proprio non ce lo vuoi dire, proseguiamo sempre nel tema delle produzioni: usi solamente software o anche hardware? Ho visto delle foto dove suoni con un macbook.. fai anche dei live-set?
Per produrre uso Logic Pro con qualche plugin Native (Reaktor e Battery soprattutto), poi uso la Machinedrum e la Monomachine della Elektron. Nelle serate faccio i live-set con Ableton, un controller e la Machinedrum… Ormai ho appeso i piatti al chiodo da un paio d’anni…ma non escludo di riesumarli prima o poi e di integrare un po’ di vinili nel mio live….
In questo momento la scena minimal è arrivata a un bivio: quale pensi sia il suo futuro?
In Germania molti si sono stancati di certi suoni…C’e’ fame di groove…. e ultimamente, non disdegnano i bassi funky.. Comunque e’ difficile da dire…io ora come ora sento il bisogno di tracce più piene, con un bel groove, ma soprattutto ipnotiche….senza quei giri di synth electro anni 80…che non mi sono mai piaciuti piu’ di tanto..
Quindi in stile Alex Under e l’ultima compilation della Drumcode? Saranno su quello stile le tue prossime uscite discografiche? Ce le vuoi anticipare?
Anzitutto non sono una “macchina da tracce”….Diciamo che faccio 4/5 tracce all’anno perché non ho molto tempo tra serate in giro e lavoro (quello vero….vendo automobili), pero’ la percentuale prodotte/uscite e’ abbastanza alta.. Per quanto riguarda lo stile delle mie prossime uscite (sempre che ne faccia)….hai presente il mio trapez che e’ uscito ad ottobre?….ecco c’erano 2 tracce: una “Le stelle sono tante”, l’ho prodotta 2 anni fa e rappresenta il passato mentre l’altra, “Milioni di milioni”, l’ho fatta poco prima dell’estate e penso che le prossime saranno più simili alla seconda.. Comunque a gennaio e febbraio usciranno 2 remix: uno su un’etichetta inglese, di cui ora non ricordo il nome, per una traccia del mio amico Matteo Spedicati e un altro che ho fatto insieme ad Alberto Andreoni aka Signor Andreoni (che e’ di Cagliari ma vive a Berlino e ha fatto un paio di uscite sull’etichetta Tuning Spork di Jay Haze) su Lofi-Stereo (la prima label con cui sono uscito e probabilmente quella a cui sono maggiormente affezionato) per una traccia di Motorcitysoul…
Perdonami la domanda ma questa te la devo proprio fare. Come ti passa per la mente di chiamare delle tracce con nomi al quanto strambi come “E’ arrivato l’arrotino”, “Tanto quanto” o “Ocho al puma”?
Ehhh ogni titolo ha la sua storia….L’arrotino ad esempio lo sentivo sotto casa mentre producevo la traccia….il puma e’ il gatto di un mio amico ecc ecc….
L’arrotino è universale, lo trovi in qualsiasi località d’Italia. Da quanto ho capito sei un producer part-time, se così ti si può chiamare. Com’è che hai fatto questa scelta? Eppure non mi vorrei sbagliare, ma sotto il punto di vista musicale, il lavoro non ti manca.
Ora come ora con la musica non ci campo e poi a 50 anni che faccio? Dormo sotto un ponte? ….senza contare che non mi piace fare troppe serate….il numero giusto per me e’ una o due serate al mese….mi piace anche stare nella mia città il fine settimana e uscire con i miei amici ….poi ho molta paura dell’aereo , meno ci vado e meglio sto!! E poi e’ bello che la musica sia un hobby….così lo faccio anche più volentieri, se fosse un lavoro forse mi avrebbe già stancato!!
Beh Sven Vath suonerà almeno fino a novant’anni! Caro Renato, siamo arrivati alla fine di questa intervista. Grazie del tempo che hai dedicato a me e a tutti gli appassionati che leggeranno l’articolo. Vuoi salutarli?
Eehehehe lui si….di sicuro….Mi ha fatto molto piacere…Un saluto a tutti gli appassionati, produttori e dj…..
Fabrizio Gattuso