Japanese Gum “Talking Silently EP” (Marsiglia)

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Quando in una città di mare come Genova si mette a nevicare è sempre visto un come un avvenimeto speciale, un particolare fenomeno capace di attirare su di sè l’attenzione di tutti.

Capirete che vedere le banchine del porto lentamente imbiancarsi così come le ciminiere dei traghetti attraccati non è proprio cosa di tutti i giorni, e quindi potete ben immagnare come a tutti gli abitanti, sia grandi che piccini, piaccia restare col naso incollato alla finestra a godersi lo spettacolo senza preoccuparsi di nient’altro. Per una volta la città si trova come addormentata in un bel sogno, con la neve che attutisce il rumore del traffico e ferma lo stress del lavoro, facendoci dono del bene più prezioso della nostra epoca: tempo da dedicare a noi stessi.

Ecco che in cornice di questo genere l’unica colonna sonora possibile è la musica del trio, ora duo, Japanese Gum: elettronica intimista di matrice IDM (Intelligent Dance Music ndr) che non sfigurerebbe affatto di fianco ai Boards of Canada in un catologo come quello della Warp records di Aphex Twin.

Il loro ultimo lavoro, uscito sulla ben nota label indierock genovese Marsiglia, è il “Talking Silently” ep che dovrebbe anticipare l’imminenente uscita dell’album dal titolo provvisorio “Molotov is easy” sempre su Marsiglia rec.

L’extended playin’ in questione è formato da sei tracce gelide e malinconiche tutte volte a destare l’anima dell’ascoltatore intorpidita dalla routine quotidiana. Si dice che la musica elettronica generalmente miri alle gambe o al cervello del pubblico, beh in questo caso il bersaglio è il cuore che durante l’ascolto è come se venisse attraversato da una stallattite di ghiaccio.

Già m’immagino questo disco nelle borse di quei Dj’s più attenti alle emozioni della propria pista, pronti a suonare il loro remix di “Paul Leni” dei Port Royal per aprire i loro set prog house stile Nik Warren nella sua celeberrima GU 24 “live in Rekjiavik”, oppure servirsi di “declaration of a permanente absence of will” come ninna nanna diurna a fine set con la luce del sole che inizia a illuminare il dancefloor e il sudore che si raffredda sulla pelle dei ballerini invocanti un ultimo sogno.

Questi ragazzi hanno talento da vendere e non mi stupirei affatto se tra un pò li vedessimo su palchi d’importanza internazionale.

Segnalo infine che il disco è scaricabile gratuitamente sul sito www.marsigliarecords.it

Federico Spadavecchia

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